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Il “dato politico” delle europee è il “ritorno del bipolarismo”, ma in una forma asimmetrica. Perché “da un lato c’è un centrodestra credibile e in salute, che ormai i cittadini conoscono da più 30 anni, e dall’altro c’è una sinistra senza centro”, dove il Pd cresce perché “cannibalizza il M5S” e “il fallimento di Renzi e Calenda dice che i moderati non riescono a guardare a sinistra”.

Raggiungiamo il deputato di FdI, Francesco Filini, mentre è alle prese con numeri e conteggi e con il quadro che restituiscono: dopo queste elezioni lo sguardo del governo può già allargarsi alla prossima legislatura. “Siamo ancora più determinati non solo a portare avanti questo mandato, ma anche ad affrontare il prossimo. Un’alternativa al centrodestra e a Giorgia Meloni ad oggi non esiste, c’è solo una riedizione in salsa sovietica della cosa rossa”, sottolinea il responsabile del programma di FdI.

Onorevole, i pronostici della vigilia parlavano di contraccolpi per il governo, di rimpasti, di liti prossime all’essere insanabili. A questo punto si può dire che il pericolo è scampato?

Il pericolo non c’è mai stato. Abbiamo assistito a dei sondaggi che davano FdI continuamente in picchiata e che dicevano che saremmo andati sotto il 26%, a delle analisi che già prefiguravano aria di crisi. Era solo la solita propaganda, che è stata smascherata dai cittadini. Alla fine nel centrodestra nessuno perde, tutti guadagnano, non ci sono frizioni e ne usciamo ancora più determinati per questa e la prossima legislatura. Oggi non esiste un’alternativa al centrodestra e a Meloni.

Secondo Schlein il voto dice il contrario, ovvero che da qui la sinistra può partire per costruire l’alternativa, lavorando “testardamente in modo unitario”.

In realtà, con questo voto è morto il campo largo ed è nata la cosa rossa. Ormai abbiamo di fronte una sinistra massimalista in tutto. C’è stato l’exploit di Avs e la crescita del Pd è stata ai danni il M5S, che è stato cannibalizzato. Schlein con la linea massimalista non ha mai scoperto il fianco a sinistra e ha radicalizzato sempre di più il partito su posizioni di sinistra sinistra che risultano indigeste all’elettorato centrista e a farne le spese sono stati Renzi e Calenda.

Questo a sinistra. La sua analisi del voto per quanto riguarda il centrodestra?

È stato un voto a favore del governo. Nel centrodestra crescono tutti i partiti, e in particolare FdI che cresce più degli altri. FdI rispetto alle politiche prende un più 2,82% che per il centrodestra, insieme alla crescita di più 0,23% della Lega e di più 0,72% di Forza Italia e Moderati porta il centrodestra a crescere del 3,67%. E questo non era proprio scontato visto che comunque siamo al governo da quasi due anni e abbiamo preso in mano una Nazione in una situazione disastrosa, nel suo momento più difficile con il post pandemia, una guerra anche alle nostre porte, un’inflazione mai vista prima e tassi d’interesse tenuti così alti da mettere in difficoltà tutta l’economia europea. Una situazione davvero molto difficile.

Come ha fatto il governo italiano, a differenza di altri, non solo a tenere, ma a crescere?

Lavorando bene. Gli italiani hanno capito che il nostro governo ha fatto il massimo degli sforzi con il massimo della serietà e che noi non siamo quelli che buttano i soldi dei cittadini dalla finestra. E vedono che i risultati stanno arrivando. Uno su tutti i 700mila posti di lavoro in più da quando il governo si è insediato. Con questo voto i cittadini hanno rimandato al mittente tutti gli attacchi scomposti arrivati in questi mesi, anche nei confronti del primo premier donna in Italia.

Nelle ultime settimane un fronte caldissimo è stato quello delle riforme. E ora il Pd dice che la propria affermazione al Sud è “un messaggio chiaro sull’autonomia”. Lei come vede il dato?

Intanto vorrei far notare che FdI è il primo partito in Sardegna, Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, che in Sicilia il primo partito è Forza Italia. Il Pd ha il primato solo in Puglia e Campania. Li attendiamo con ansia, ma registriamo altri dati. Anche quello che dove Schlein correva Meloni l’ha triplicata. Chiarito questo, mi pare evidente che i cittadini abbiamo detto al governo di andare avanti e portare a compimento il programma, che prevede anche le riforme. E anche su questo proseguiremo con ancora più determinazione.

Quanto allo specifico del programma di FdI, di cui lei è responsabile?

Sono soddisfatto. Stiamo procedendo spediti sugli impegni presi con gli italiani. Non stiamo facendo altro, a dimostrazione del fatto che non abbiamo altri interessi da difendere se non quelli degli italiani. I fatti ci dicono che tra le riforme quella del premierato è una necessità, perché non possiamo più permettere che si torni a un sistema in cui i giochi di palazzo prendono il sopravvento sulle spalle dei cittadini e a danno dei cittadini.

La mia intervista su Il Secolo d’Italia

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